mercoledì 28 dicembre 2011

Il Teatro fa scuola...

Oggi siamo state con le bambine al teatro e come sono abituata a fare sempre nel mio angolino, questo mi da occasione per parlare di un'altra delle mie passioni...  la forma espressiva che preferisco IL TEATRO!

Più di una fiaba fissata in un libro, più di un film che scorre su uno schermo, la narrazione nel teatro ci coinvolge in e con tutti i sensi grazie soprattutto alla presenza sul palco degli attori, che sono in carne ed ossa ed è proprio la loro presenza che crea la magia del teatro.

Come tutte le forme d'arte, penso sia importante trasmetterle e condividerle con i nostri figli
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La "magia" teatrale , non solo consente di esorcizzare, di vivere in modo sensato le paure ma aiuta anche ad acquisire modalità complesse come una storia e semplici come un alfabeto per esprimere i sentimenti.
Lo trovo un ottimo insegnamento per imparare progressivamente il rapporto realtà/finzione E' senza dubbio un esperienza che coinvolge i bambini a livello fisico, cognitivo. emotivo e relazionale.

Questo vale anche per i bambini più piccoli e sono dell'opinione che sia una falsa leggenda quella che loro possono essere coinvolti solo facendoli "agire". Avvicinarli fin da piccolissimi al teatro va sicuramente a stimolare quelle doti innate del bambino, fantasia e immaginazione
Visto il periodo la scelta è ricaduta su una storia tipica del Natale: IL VESTITO VERDE DI BABBO NATALE.

Dal delizioso testo di Gigi Palla, la storia di un Babbo Natale alle prese con la modernità, la concorrenza, la perdita dello spirito natalizio.

Pare che la fisionomia di Babbo Natale, come tutti noi lo conosciamo, abbia un’origine piuttosto recente, il primo vestito diBabbo Natale, non era di quel rosso sgargiante bordato di bianco, che tanto ricorda i colori di una nota bibita americana: il suo vestito era piuttosto verde, verde come le chiome dei boschi che circondano la sua casa a Rovaniemi, in Lapponia.

Il vestito verde di Babbo Natale, ricostruisce le circostanze in cui si realizzò questo cambio di colore dell’abito di Babbo Natale: un cambio che ha finito per rivoluzionare le placide abitudini del magico dispensatore di regali, rendendo la sua vita più frenetica, più stressante, più caotica, in una parola più… moderna!

Vedrete un Babbo Natale che riceve lettere “che sembrano gli ordini di una multinazionale”, piene di pretese e nessuna dolcezza, da parte di bambini iper tecnologici, che hanno perso la magia del Natale e il suo significato più profondo. Babbo Natale, alle prese con Mr. Coke, che cerca di ridurlo ad  pezzo di un ingranaggio produttivo, che gli ha tolto le renne, e fornito un elicottero, per consentire consegne più veloci ed efficienti, si deprime e minaccia lo sciopero. Reagirà, grazie alla dolcezza di un bambino - che lo farà sentire di nuovo unico e prezioso – e alla spinta dell’amica Befana.


Uno spettacolo bello, istruttivo, pieno di calore e di battute divertenti.

Lo spettacolo è costruito utilizzando diverse tecniche di realizzazione scenica come teatro d’ombre, il teatro di figura e naturalmente il teatro d’attore, con queste tre tecniche insieme, celebra la festa più amata da grandi e bambini in modo originale e didatticamente efficace: un invito a non limitarsi ad essere in questo particolare periodo dell’anno solo dei distratti consumatori.

Mi suggerisce inoltre un'altra riflessione: la modernità ha certamente offerto maggiori agi e maggiori vantaggi, ma ha anche reso tutti molto più stressati, competitivi e individualisti!

Sicuramente le bambine non sono in grado di assorbire per intero l'insegnamento fornito dal nostro spettacolo natalizio ma sentirle dire: "mamma era proprio bello" è una piccola gioia di mamma.













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giovedì 22 dicembre 2011

...ancora stelle...stavolta per capodanno!

Oggi la casa era più popolata del solito, abbiamo invitato delle amichette e indovinate un po cosa mi hanno chiesto le mie figlie? "mamma ti va di inventare qualcosa che possiamo costruire noi?"
Perché no... con tutte queste manine il risultato è garantito!

Visto che le nostre stelle sono piaciute molto alle mie bambine decidiamo per qualcosa di simile  stavolta però le usiamo per capodanno, un po di oro, argento, brillantini e porporina le renderà perfette per l'ultimo dell'anno.


Bastaconservare il cartoncino  dei rotoli di carta igienica e come al solito usare la nostra fantasia


Dopo aver dato al rotolo una forma schiacciata tagliate 4 ovali se preferite anche 6.





Incollateli tra loro a forma di stella o di fiore.





Teneteli uniti tra loro per qualche minuto con l'aiuto di mollette per i panni.




Poi pitturateli e decorateli come vi piace, io ho fatto naturalmente scegliere alle più piccole del


gruppo e......


                                                                               
................ questo è il risultato!


Facile, no? Che dite sono carine?            







domenica 18 dicembre 2011

Stelle di Natale in cartoncino

Domenica...pioggia...freddo...pochi compiti...ci vuole una delle nostre attività creative, una di quelle che fa volare il tempo e allora eccoci all'opera.
Oggi, insieme alle mie preziose aiutanti, ci siamo cimentate  in un lavoretto molto semplice ma di effetto. Visto che l'atmosfera del Natale è ancora la protagonista del momento la cosa migliore da fare ci sembra quella di arricchire i nostri addobbi e decori hand made.


Basta prendere del cartoncino colorato, dei pennarelli non troppo sottili, una spillatrice e un nastrino per appenderle un po di colla e delle paillete.

Tagliate 5 strisce di cartoncino colorato di circa 2 cm.
 Arrotolate le strisce intorno ai pennarelli e fissatele con del nastro adesivo
   Aspettate qualche istante in modo che prendano una piega a "spirale"

Unitele tra loro a formare una stella con l'aiuto di una spillatrice.
Ricordatevi di spillare anche il nastrino per appenderle.

Mettete la colla Vinavil al centro e cospargere con delle paillette.

Voilà fatto... pronte da appendere!

                     

lunedì 12 dicembre 2011

Leggimi forte!

"Strana scomparsa, quella della lettura a voce alta. Non si ha più diritto di mettersi le parole in bocca prima di ficcarsele in testa? Niente più orecchie? Niente più musica? Niente più saliva? Parole senza più gusto?  A me, Rabelais! A me, Flaubert! Dostoevskij! Kafka! Dickens, a me! Giganteschi urlatori di senso, accorrete! Venite a soffiare nei nostri libri! Le nostre parole hanno bisogno di corpo! I nostri libri hanno bisogno di vita!" 


Con queste parole Daniel Pennac rivendicava l'importanza della lettura ad alta voce.

Penso che ritagliarsi dei momenti da dedicare alla lettura a voce alta sia essenziale per i nostri figli e non solo per loro! La lettura sembra avere un potere magico, specialmente se c'è una voce che da vita al testo, la voce di qualcuno che ti prende per mano e ti accompagna dentro la storia. Il lettore oltre ad essere un esempio dell'amore per la lettura può facilitare l'incontro dei bambini con il mondo dei libri.Trovare occasioni per leggere a voce alta crea l'abitudine all'ascolto, rafforza il legame affettivo con i nostri figli, accresce per i più piccoli il desiderio di imparare a leggere e libera i più grandi dal peso della lettura silenziosa, creando in entrambi un legame...affettivo con la storia.
A volte penso che sia anche un ottimo mezzo per comunicare con i nostri figli. Se non sai cosa dire, ci sono sorgenti di parole giuste pronte ad aiutarti.

Oggi con le bambine siamo andate al palazzo dei congressi a Roma dove si teneva una mostra di libri. Nello spazio bimbi, la Fata della Lettura (Simona Maiozzi ), una lettrice espressiva, per caso conosciuta qui nel web, ha letto e interpretato, con l'ausilio di marionette, alcune storie per i bambini. Nonostante il protagonista dei libri da lei interpretati, il lupo cattivo, fosse destinato ad un pubblico di più piccolini, le mie bambine sono state ugualmente catturate da quella voce narrante che le ha portate lontano dai rumori, per ritrovarsi nel silenzio e nell'emozione dell'ascolto. L'emozione che si crea nei bambini che ascoltano aiuta a crescere, sviluppa l'immaginazione e stimola la riflessione.


Un momento di condivisione familiare che ci siamo ritagliati tra i mille compiti del week-end che ci ha lasciato soddisfatti... ciliegina sulla torta uscire con 2 buste di libri... ma questo non ditelo alle mie figlie perché loro credono ancora che sarà Babbo Natale a portarglieli.




                          

giovedì 8 dicembre 2011

il prato accanto all'albero di Natale

Per il suo compleanno Alice (la mia principessa più grande) ha ricevuto un regalo che trovo vada assolutamente condiviso anche perchè mi da spunto per parlare di un'altra delle mie passioni: le piante.
"L'erbavoglio" un kit che serve a ricreare un piccolo giardino nella nostra casa... geniale non trovate?
Un originale diorama (un'ambientazione in scala ridotta che ricrea scene di vario genere) che ha per base un tappeto di erba vera in un cartoncino illustrato, assemblato a mano dalla cooperativa sociale ASSCOOP. La scatola contiene una vaschetta in bioplastica, un dischetto di fibra di cocco e una bustina di semi di erba. E' sufficente mettere al centro della vaschetta il dischetto di fibra di cocco; aggiungere acqua; stendere la fibra di cocco nella vaschetta; spargere i semi uniformemente e mantenere umido il terreno. La semina in ambienti interni può avvenire tutto l'anno
C'era anche una scatola contenente i semi di 4 tipi di fiori i quali però avrebbero fiorito solo in marzo, quindi abbiamo piantato solo l'erba

Prendersi cura di una pianta o di un piccolo prato come in questo caso è conoscenza della natura e responsabilità.
Dico sempre alle mie figlie che se la pianta è trattata bene ricambierà donando bellezza!
Inoltre credo che i bambini imparino molto dalle piante. La cura per la natura necessita di attenzione rispetto delle regole, affetto e tempo

Questa mi sembra un ottima idea per osservare un ciclo di vita di una pianta e l'effetto è sicuramente meglio del fagiolo fai da te!

mercoledì 7 dicembre 2011

Pensieri di mamma...

Oggi un post insolito  per questo mio "angolino" ma trovo che nella blogsfera si fanno degli incontri molto interessanti , spesso fonti di riflessione. Una delle cose che ritengo essenziali per le mie figlie è l'ambiente scolastico. Credo molto nella scuola, quella pubblica naturalmente. Sono dell'idea che le persone alle quali affidiamo l'educazione e la formazione dei nostri figli siano figure molto importanti. Leggendo questa lettera scritta da una ragazza di 16 anni mi auguro che la scuola del futuro riesca a riprendersi tutto ciò che la Gelmini ha tolto a suon di tagli ristabilendo il giusto clima umano per poter dare ai nostri figli un luogo di aprendimento autentico, gestito da insegnanti motivati.

"sarà anche possibile far si che i ragazzi imparino ciò che noi vogliamo ma in futuro ricorderanno ed useranno solo ciò che ha senso per loro" (jonassen)

Lettera ad una professoressa
di Isabella Stoppa

Dopo quattro anni mi sono accorta che… cazzo fare l’insegnante è il mestiere più difficile del mondo. Bisogna saper conciliare conoscenza, pazienza, voglia.
Voglia di insegnare, voglia di comunicare, voglia di sapersi divertire, e di sapersi mettere in gioco.
Bisogna saper dosare la severità con la morbidezza, essere umani. Perché, quando si entra in una classe e questa non ha voglia di seguire una lezione ci si sente un po’ come Don Chisciotte quando voleva combattere contro i mulini a vento.  Una battaglia persa!
Bisogna saper camminare a piccoli passi e mettersi dall'altra parte. Dietro quel banco, magari l’ultimo, con la testa affollata di pensieri…di grandi piani per conquistare l’universo in una sola giornata! Quanto diventa difficile ascoltare!
Bisogna saper catturare l’attenzione seppure l’argomento sia noioso da morire. L’attenzione di tutti, anche di quello studente dallo sguardo scettico che già quando varchi la soglia è prevenuto e ti guarda con quell’aria giudicante di chi non vede l’ora che sbagli.
Ma soprattutto bisogna sapersi mettere in gioco e giocare fino all’ultimo minuto, dare tutto e tentare tutto. E quando non ti sentirai più la forza di andare avanti ecco: è in quel momento che avrai vinto. E ora come il piccolo principe guardava il suo fiore prepararsi tu guarderai il tuo... "Il piccolo principe, che assisteva alla formazione di un bocciolo enorme, sentiva che ne sarebbe uscita un'apparizione miracolosa, ma il fiore non smetteva più di prepararsi ad essere bello, al riparo della sua camera verde. Sceglieva con cura i suoi colori, si vestiva lentamente, aggiustava i suoi petali ad uno ad uno. Non voleva uscire sgualcito come un papavero. Non voleva apparire che nel pieno splendore della sua bellezza.”.
Tu l’hai aiutato a prepararsi alla vita dandogli nozioni, sgridate ma soprattutto amore. Tenevi ad ognuno di loro come se fosse l’unico e gli volevi bene ugualmente anche se glielo dimostravi in maniera diversa.
Fare l’insegnante non è un semplice mestiere, e chi solo lo ha mai pensato non è degno di sedersi dietro quella cattedra. E’ un gioco di relazioni, strategie e pura follia.
E’ a lei che voglio dedicare queste righe perché nessuno, come direbbe de Saint-Exupèry, ha saputo meglio di lei sopportare dei bruchi.
“Si devono pur sopportare dei bruchi se si vogliono vedere le farfalle... Dicono siano così belle!”
Con affetto
una sua alunna


venerdì 2 dicembre 2011

... stasera cuciniamo noi!

Ho sempre creduto nel valore dell'esperienza pratica ed è per questo che non poteva mancare nel mio blog una rubrica di esperimenti culinari "per loro e con loro".

Uno dei tanti stimoli per crescere ed imparare è senza dubbio il cibo, imitare mamma li fa sentire fieri ed utili. Sono convinta che anche in cucina si può creare quel clima di complicità che ci piace tanto... in fondo la cucina coinvolge tutti e cinque i sensi. Detto così sembra che io sia sempre pronta a cucinare con le mie figlie, ahimè non è affatto così. Anche io devo imparare molto e questo angolino sarà sicuramente di grande aiuto.Imparare a non correggerle continuamente e lasciarle libere di sbagliare.Imparare a sopportare il fatto che è naturale che sporchino e che si sporchino, ma con il tempo impareranno, diventando sempre più competenti e magari (lo speriamo!) si riveleranno aiutanti preziose.
Dopo questa lunga, ma spero, non noiosa premessa vi racconto la nostra cena-esperimento di ieri sera.
L'idea è quella di impiegare due ingredienti che piacciono sicuramente ai bambini in una ricetta di facilissima realizzazione.
Petti di pollo e patatine Crik Crok...  e via si parte!
Mettete le patatine in una ciotola e fate divertire i giovani aiutanti a ridurle in briciole... sembra facile ma si devono impegnare.  Successivamente usate le briciole di patatine per impanare i petti di pollo.
Disponete i petti di pollo su della carta forno e metteteli in forno. Il loro secondo sarà pronto in 15 minuti. Non serve aggiungere olio e sale perchè la panatura di patatine con il calore darà sapore alla carne.
Provate poi mi dite la reazione dei loro difficili palati!